Stanchezza mentale

Stanchezza mentale

Circa cinque anni fa ho avuto un esaurimento nervoso. A Luglio era morto mio nonno e io mi sentivo sotto pressione per mille altre cose. Ero stanca, di quella stanchezza mentale che ti impedisce anche di alzarti dal letto a volte.

Sono sempre stata ambiziosa e talvolta competitiva e so bene quanto sia poco sano ma volevo dimostrare quanto io fossi forte, quanto velocemente potessi andare, quanto non mi spaventasse affatto lavorare senza mai fermarmi.

Poi è arrivato il 2020, che ci ha obbligato a fermarci ma della stanchezza mentale di cui avevo terrore nemmeno l’ombra. Il 2020 è stato un anno “fantastico” lavorativamente parlando. Ho dovuto dire di no a qualcuno perché non riuscivo a stare dietro a tutto, lavorando da sola.

Da Febbraio a Dicembre ho portato a termine tutti i progetti iniziati, ho creato un mio corso (che non è andato come previsto), ho cominciato a pensare di potermi rilassare un momento…

… e invece no. Perché esattamente come cinque anni fa sto iniziando ad accusare il colpo di tutto lo stress che la pandemia ha portato con sé. Non sono mai stata un animale sociale e per tutto il lockdown non ho patito minimamente la pressione pandemica né ho sofferto di stanchezza mentale.

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Fino ad un mese fa circa, quando una notte ho avuto una crisi di panico. Mi sono svegliata perché mi sentivo mancare il respiro e anche quando mi sono tranquillizzata ho faticato non poco a riaddormentarmi.

La stanchezza mentale sembra essere una condizione abbastanza comune: siamo spesso sottoposti a continuo stress e ritmi di vita estenuanti che ci portano a manifestare i sintomi tipici di questa condizione come mancanza di energie e desiderio costante di dormire.

Sembrerebbe che il nostro cervello, in questi casi, venga sottoposto ad uno stress prolungato e non riesca ad elaborare correttamente le varie informazioni: per questo manifestiamo i vari sintomi della stanchezza mentale.

La stanchezza mentale, però, può portare a manifestare anche sintomi psichici come irritabilità, bassa concentrazione, scarsa capacità di memorizzazione, vuoti di memoria, spossatezza e continuo senso di pesantezza nonostante si riposi adeguatamente.

Questa volta però me ne sono accorta per tempo e ho lasciato semplicemente che accadesse. Mi sono sentita spesso irritata, stanca, con meno pazienza del solito, affamata di sonno. Ho lasciato perdere i programmi di studio che mi ero fatta, non ho letto nemmeno i libri che avevo deciso di leggere.

L’ultimo mese in effetti l’ho passato praticamente a scrivere un paio di articoli e a guardare serie tv. Capisco bene che questo non sia il modo giusto di affrontare la mia stanchezza mentale, che pare voglia diventare cronica. Ho provato lo Yoga che mi ha aiutato almeno a riprendere in mano il possesso del mio corpo.

So anche che l’unico modo per ricaricarmi sia prendermi una vera pausa da tutto, soprattutto dal mio lavoro perché pare sia la fetta più grande di stress. Ma c’è dell’altro, questa pandemia alla fine ha fiaccato anche me.

È stato un anno intenso per diversi motivi e non ho intenzione di dimenticarmene ma ho bisogno di tornare ad una parvenza di normalità. Voglio andare a mangiare un gelato senza chiedermi come fare a non sporcare la mascherina, per esempio.

Più di una volta ho rischiato di lavarmi i denti con il sapone per le mani, più volte ho cercato di portare i piatti in bagno invece che in cucina… e non è solo perché sono distratta o maldestra.

La mia è proprio stanchezza. Mentale e fisica.

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Come ne usciamo?

Oh beh, non so se si possa dire che si esce da un esaurimento nervoso ma a me aiuta fare quello che amo. Cioè leggere, cucinare, guardare la tv. Se c’è una cosa che non so fare è autocommiserarmi e so che la stanchezza mentale prima o dopo passa.

C’è sempre un momento in cui ti rendi conto che ti si è accesa quella scintilla e sei pronta per riprendere in mano la tua vita. Quel momento per me, è questo post. L’avevo cestinato perché non mi piace mettermi a nudo davanti a dei perfetti estranei ma era quello di cui avevo bisogno.

Raccontare a chi non mi conosce chi sono, le mie paure o le mie debolezze ma anche le cose che mi rendono felice fanno parte della guarigione. Circondarsi di cose che ci fanno bene all’anima è il primo passo per superare un momento che per fortuna non dura per sempre.

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L'autrice del blog...

Sono Rosie e sono quella che porta avanti la baracca. Dal 2013 sono titolare dell'agenzia Tre di Picche. Sono abbastanza fuori di testa da fare settordici cose insieme. Ho duecento progetti nella testa ma ho solo due mani per poterli portare a termine. Mi piace creare con le mani, non sono solo un utile strumento di lavoro.

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Lavoro da sola, non ho un ufficio perché il mio ufficio è composto dal mio computer e da una buona connessione ad internet. Se vuoi scambiare due chiacchiere con me, mandami una mail o commenta i miei articoli e io ti risponderò nel più breve tempo possibile. Per il momento ti ringrazio di essere qui!

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